Louise Bourgeois

naviga tra le immagini e le parole delle artiste

didascalia
Femme Maison, 1994

“Les feministes m’ont prise…”

Louise Bourgeois in 1990, behind her marble sculpture Eye to Eye, 1970. Photo Raimon Ramis

“L’onnipotence du sculpteur…pour compenser la fragilité intérieure,le sentiment de ne pas être en sécurité. L’onnipotence du l’explorateur, de l’artiste comme chercheur, du flâneur dans la ville, de l’aventurier qui ne peut pas ou ne veut pas avoir de contraintes”

Maman, 1999, Bronze, marble, and stainless-steel, Guggenheim Bilbao Museoa

“Women had to work like slaves in the art world, but a lot of men got to the top through their charm. And it hurt them. To be young and pretty didn’t help a woman in the art world, because the social scene, and the buying scene, was in the hands of women – women who had money. They wanted male artists who would come alone and be their charming guests. Rothko could be very charming. It was a court. And the artist buffoons came to the court to entertain, to charm”

Louise Bourgeois I Do, I Undo, I Redo 2000. Unilever Series at Tate Modern installation. Photo Marcus Leith

I Do, I Undo, I Redo

Fare è uno stato attivo. È un’affermazione positiva. Ho il controllo e vado verso uno scopo, una speranza o un desiderio. Non c’è timore. Tutto va bene, tutto è sereno. Sono una buona madre. Sono generosa e attenta agli altri, sono colei che dà, la nutrice. È il “ti amo”, poco importa chi o cosa. Disfare è lasciar sfilare. Il timore che le cose non siano come dovrebbero essere, l’angoscia di non saper cosa fare. può accadere una distruzione totale nel tentativo di trovare una risposta, una violenza terribile che si trasforma in depressione. Si è paralizzati nella vigilanza della paura. La visione del fondo del pozzo. Nella relazione agli altri è il rimosso e la distruzione. Butto all’aria le cose, le frantumo, le relazioni sono interrotte. Sono una cattiva madre. È la scomparsa dell’oggetto d’amore. Il senso di colpa conduce ad una profonda disperazione e alla passività. Ci si ritira nella propria tana per rifarsi, ritrovarsi, elaborare una strategia. Rifare significa che una soluzione al problema è stata trovata. Può non essere la soluzione definitiva ma è uno sforzo per procedere. Ci vedete più chiaro. Ridiventate attive. Ritrovate fiducia. Nella relazione agli altri, è la riparazione e la riconciliazione. Le cose hanno ripreso il loro corso normale. C’è di nuovo speranza e amore

THE STRETCH, 2006 Etching on paper Collection Tate, London

“Art is a guarantee of sanity, that is the most important thing I have said”

Louise Joséphine Bourgeois

Parigi, Francia, 1911 – New York, Stati Uniti, 2010